Stefano Torre a Telelibertà intervistato sul subbuteo
Innamorati di un calcio che non c’è più, nostalgici quanto basta per continuare a muovere le pedine sul panno verde. All’ultimo piano di un palazzo sul pubblico passeggio, ogni settimana, si rivive la magia del subbuteo grazie a un gruppetto di “irriducibili” che tiene vivo il movimento dello storico gioco da tavolo ispirato al pallone. Al venerdì sera, infatti, questa setta di appassionati (composta da una decina di persone) si dà appuntamento in una cornice d’altri tempi: due stanze, gentilmente concesse dalla suocera di un giocatore, vengono allestite con campi su tavoli di legno fai da te, montagne di scatole con le squadre disponibili, stracci per lucidare le statuine e, ovviamente, il tabellone delle sfide in programma.
C’è anche una riproduzione fedele della rosa del Piacenza Calcio del 1979, con una capigliatura bionda ben visibile: “Quella è la pedina di Evert Skoglund, l’ex centrocampista che ha militato in serie C1 col Piace al fianco di Sante Crepaldi e Giuliano Fiorini“, racconta Stefano Torre, giocatore, collezionista e campione provinciale di subbuteo in carica dal 1987, ultimo anno in cui si è svolta la competizione ufficiale
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